La rete idraulica consortile è sostanzialmente la stessa che caratterizzava il comprensorio al termine dell’ultimo conflitto mondiale, circa 70 anni fa, quando il territorio era pressoché totalmente dedicato all’agricoltura, le aree urbane erano notevolmente ridotte, praticamente erano inesistenti le aree dedicate ad insediamenti industriali o artigianali.
Nel corso degli anni, si è proceduto a continui adeguamenti e ridimensionamenti della rete e degli impianti, cercando di garantire che potessero far fronte ad eventi con tempi di ritorno adeguati (mediamente 20 anni) ma soprattutto cercando di rispondere alle mutate esigenze di sicurezza idraulica legate alla continua e sovente caotica urbanizzazione, con la diminuzione esponenziale dei tempi di corrivazione e la diminuzione se non la sparizione della rete di canalizzazioni private che un tempo costellava il nostro territorio.
Quasi mai lo sviluppo urbanistico si è basato su una seria programmazione e sulla consapevolezza che l’adeguamento delle strade, dell’illuminazione e degli altri servizi andava prioritariamente accompagnato dall’adeguamento della rete idraulica del territorio; anzi molto spesso è accaduto l’esatto contrario.
Il Consorzio in questi decenni è stato costretto a rincorrere gli eventi per riuscire, se non a risolvere, almeno a tamponare le diverse situazioni critiche; la cronica inadeguatezza dei finanziamenti rispetto alle necessità effettive ha costretto, nonostante l’impegno profuso da Acque Risorgive e la sempre ampia disponibilità degli altri Enti del territorio (in primis la Regione, ma anche i vari Comuni, le gestioni Commissariali, ecc), a scelte di priorità che hanno per forza di cose lasciato in una situazione di non sufficiente sicurezza ampie zone del territorio.
A questa situazione generalizzata si è aggiunto, negli ultimi anni, anche la modifica della struttura stessa delle precipitazioni che si abbattono nella nostra zona.
Infatti, più volte l’anno si abbattono sul nostro comprensorio, anche se in zone diverse dello stesso, precipitazioni che definiamo eccezionali e che mettono a dura prova la rete e gli impianti consortili, che sovente si dimostrano insufficienti a garantire la sicurezza idraulica.