E’ stata inaugurata stamane, a Campagna Lupia, la nuova idrovora, realizzata da Acque Risorgive, che andrà a potenziare l’impianto di Lova. Un’opera importante, che ha accresciuto la portata di 2,5 metri cubi al secondo in più rispetto a prima, con un evidente ricaduta positiva, in termini di sicurezza, per l’intero territorio circostante. Presenti al taglio del nastro, oltre a numerosi cittadini, l’assessore regionale Roberto Marcato, il sindaco Alberto Natin, il presidente del Consorzio di bonifica, Federico Zanchin, il direttore di Anbi Veneto, Silvio Parizzi, altri sindaci, forze dell’ordine e presidenti di consorzio del Veneto.
I lavori sono stati finanziati dalla Regione del Veneto per 4.315.400,00 euro stanziati con la Legge speciale per Venezia. E proprio l’esaurimento di questa fondamentale fonte di risorse è stato il tema di confronto tra i Consorzi, che chiedono il suo rifinanziamento, e l’assessore Marcato che, d’accordo con loro, ha ribadito di aver più volte sollecitato il Governo in tal senso. “Se oggi siamo riusciti a completare anche questa opera – ha sottolineato – lo dobbiamo al grande lavoro dei tecnici regionali che hanno raschiato il barile e alla professionalità dei Consorzi. Ma il Veneto ha diritto ad avere quelle risorse che poi, come dimostra l’intervento che inauguriamo stamane, sa impegnare in maniera utile ed efficace”.
Il sindaco Natin, da parte sua, ha ringraziato il Consorzio di bonifica e la Regione per aver portato a termine un’opera molto attesa dalla cittadinanza che vive in un territorio “fragile che già in passato ha vissuto pesanti eventi alluvionali”.
Anche il presidente di Acque Risorgive, Federico Zanchin, ha ricordato l’impegno del Consorzio nel far fronte ai cambiamenti climatici che sempre più rappresentano una minaccia e chiedono di mettere in atto nuove strategie di adattamento. Concetto ribadito anche dal direttore di Anbi Veneto: “noi idee di che cosa fare le abbiamo, ciò che si serve sono risorse adeguate per poter realizzare gli interventi”.
Come è stato illustrato dai tecnici del Consorzio, l’intervento inaugurato stamane è stato molto complesso, perché prevedeva, oltre alla realizzazione della nuova idrovora, anche la costruzione di una nuova botte a sifone: due grandi tubazioni, lunghe 75 metri e alte più di 2, fatte passare, con una tecnologia a spinta, sotto il canale Novissimo e sotto la statale Romea.
Dopo il taglio del nastro, e la benedizione dell’impianto da parte del parroco don Agostino Marinello, il direttore Carlo Bendoricchio ha dato scopertura ad una targa che ricorda la figura di Arnaldo Tassetto, storico idrovorista, scomparso lo scorso anno, a cui l’idrovora è intitolata.

