I lavori di sistemazione idraulica e rinaturalizzazione del Parco delle Giare, in comune di Mira, che hanno portato alla scoperta di un sito archeologico, sono in fase di avanzata realizzazione. La nuova area di fitodepurazione, per la quale è previsto da parte della Regione un impegno finanziario di 2 milioni 697 mila euro, è stata nei giorni scorsi oggetto di una visita dei componenti della commissione consiliare consultiva “Lavori e assetto del territorio” del Consorzio di bonifica Acque Risorgive, soggetto esecutore dell’opera, presieduta da Federico Gallo.
Ad illustrare i lavori realizzati e in corso d’opera è stato l’ing. Marco Gervasutti, Capo ufficio Direzione Lavori del Consorzio e Direttore dei Lavori di questa specifica opera, che ha ricordato che la nuova area umida ha lo scopo principale di abbattere gli inquinanti che altrimenti finirebbero in laguna. Non solo: il grande invaso sarà utilizzato per la riduzione del rischio idraulico a beneficio del territorio circostante.
Si tratta di una vasta area di circa 10 ettari che, dopo essere stata soggetto ad esproprio, è stata perimetrata con arginature alte in media 1 metro rispetto al piano campagna, snodandosi parallelamente alla strada via Cà Nove a nord, all’argine di conterminazione a est, allo scolo Giare ad ovest chiudendosi trasversalmente seguendo la direzione dei fossi di drenaggio dei campi posti a sud.
La nuova area riceve le acque dallo scolo Giare mediante un impianto di sollevamento alimentato da due elettropompe con una portata complessiva di 150 litri al secondo. In questo modo l’acqua ripulita delle sostanze inquinanti, attraverso i processi fitodepurativi, dopo aver attraversato l’invaso viene scaricata in laguna attraverso un secondo impianto di sollevamento dotato di due elettropompe della capacità di 50 l/s ciascuna.
Un obbiettivo molto importante che il progetto si prefigge è la fruibilità dell’area da parte del pubblico. “Non tutta – precisa l’ing. Gervasutti – ma solo la parte nord del bacino, questo allo scopo di mantenere nella porzione a sud un ampio spazio indisturbato dove l’avifauna più sensibile possa trovare un habitat ideale”. L’accesso del pubblico avverrà dall’estremità più a nord, dove è stata realizzata una casetta prefabbricata in legno a scopo ricettivo-didattico e dove si prevede l’installazione di tavoli, panche e pannelli informativi. Proprio per il grande valore ambientale dell’area, il Consorzio ha manifestato l’intenzione di valorizzare il più possibile la funzionalità didattica e ricettiva: a tale scopo è stato previsto di installare anche un servizio igienico attrezzato all’interno del prefabbricato. Infine, è in fase di studio l’installazione di un impianto fotovoltaico che garantisca la totale autosufficienza elettrica della nuova area.