Primo bilancio sull’emergenza maltempo

Da giovedì scorso, quando è scattata l’allerta per il maltempo, tecnici e operai del Consorzio di bonifica Acque Risorgive sono al lavoro, giorno e notte, per monitorare la rete idrografica di oltre 2 mila chilometri e garantire la sicurezza nei 52 comuni del territorio. Mentre le precipitazioni sembrano finalmente calare d’intensità e i livelli dei fiumi principali stanno scendendo, il direttore, Carlo Bendoricchio, prova a fare un primo bilancio dell’emergenza che ha visto impegnato ogni mezzo a disposizione (alcuni sono stati anche inviati a supporto delle emergenze verificatesi su altri bacini consortili) e attivati tutti i 24 impianti idrovori, oltre a numerose pompe mobili installate nei punti più critici. 

“Possiamo dire di essere riusciti ad arginare le situazioni più critiche che si sono verificate in questi giorni di forte maltempo senza grossi disagi – spiega – grazie all’impegno di tutti i dipendenti, coordinati dai responsabili dei due bacini, Stefano Raimondi e Vladi Vardiero, ma grazie anche al coordinamento della Protezione civile che si sta confermando l’arma in più per gestire gli eventi alluvionali”. In questi giorni, in occasione di alcune problematiche verificatesi in particolare lungo il Dese, nei comuni di Scorzè e Martellago, lungo il Lusore e il Caltana, nei comuni di Mirano e Santa Maria di Sala, a Casale sul Sile e Mogliano, il Consorzio ha trovato al suo fianco i gruppi di volontari messi a disposizione dai Comuni.

“Non c’è dubbio – osserva il presidente Ernestino Prevedello – che anche gli interventi realizzati in questi ultimi anni dal nostro Consorzio di bonifica hanno consentito di risolvere alcuni nodi critici della rete idrografica che in passato avevano creato forti disagi. Ma ancora una volta abbiamo verificato come sia urgente realizzare anche le altre opere programmate. Comunque, anche in questa occasione, l’ambiente e il clima ci ricordano quanto importante sia continuare ad investire per interventi di salvaguardia del territorio. Investimenti di cui il Consorzio non può farsi carico, e per i quali auspico un forte interessamento delle amministrazioni superiori”.


Mestre, 4 febbraio 2014

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