Siccità, si amplia la zona rossa

Stamane sul sito di Acque Risorgive è stato pubblicato un nuovo aggiornamento sullo stato di crisi idrica. Da sabato 23 luglio, avvertono i tecnici del Consorzio di bonifica, tutte le prese del Muson Vecchio a valle di Camposampiero e dal Tergola a valle di Villa del Conte vengono ridotte al minimo o chiuse. A seguito di questo provvedimento le relative aree irrigue vengono poste in zona rossa a causa della drastica riduzione dei flussi dalle risorgive e dai bacini di monte. Si tratta di un ampio territorio che interessa i comuni del Miranese e del Camposampierese.

Va ricordato che a seguito dell’ordinanza 60 del 19 luglio il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha dato ulteriori disposizioni per gestire la crisi idrica in atto. Acque Risorgive ha già predisposto una turnazione tra aree irrigue. Essa prevede che solo una parte del territorio agricolo sia irrigabile, mentre altre parti siano non irrigabili, con finestre da 5 a 20 giorni a seconda delle dimensioni e della presenza di coltura irrigue come stimata sulla base delle informazioni presenti sulla piattaforma Irriframe e rilevate dal personale del Consorzio. Poiché alcune derivazioni non sono più utilizzabili per la mancanza della risorsa, in alcune aree non è possibile esercitare l’irrigazione di soccorso almeno fino a quando le condizioni climatiche non avranno una significativa modifica.

La turnazione di emergenza è stata avviata giovedì 23 giugno nel territorio dei bacini Riale, Tergola, Muson dei Sassi, Muson Vecchio, Serraglio, Naviglio Brenta, Taglio di Mirano e Novissimo. Martedì 28 giugno è stata estesa anche nei bacini Marzenego, Dese, Zero e Sile.

Da domani scatterà l’ulteriore restrizione dovuta alla carenza d’acqua sul Muson Vecchio e sul Tergola.

In tutti i casi e anche per le aree ancora in turnazione, il Consorzio Acque Risorgive potrebbe essere nelle condizioni di non poter soddisfare la richiesta idrica.

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